C’era una volta un pescatore di nome Marco. Ogni mattina, Marco si svegliava all’alba, preparava la sua barca e andava al lago per pescare. Viveva in un piccolo villaggio ai margini del bosco, e tutti nel villaggio conoscevano Marco per la sua gentilezza e il suo sorriso contagioso. Anche se non era ricco, era felice con quello che aveva. Un giorno, mentre pescava come al solito, sentì un forte tirare sulla sua lenza. Marco tirò con tutte le sue forze, e finalmente emerse dall’acqua un pesce scintillante come l’oro.
“Per favore, lasciami andare!” disse il pesce con una voce dolce. Marco fu sorpreso di sentire il pesce parlare, ma era anche curioso.
“Perché dovrei lasciarti andare?” chiese Marco.
“Se mi lasci andare, ti esaudirò un desiderio” rispose il pesce. Marco pensò per un momento. Non aveva mai desiderato molto di più di quello che aveva già, ma c’era una cosa che desiderava da tanto tempo.
“Vorrei che il mio villaggio avesse sempre abbastanza cibo per tutti” disse Marco.
Il pesce annuì e, con un rapido movimento della coda, scomparve nelle profondità del lago. Marco tornò al villaggio e raccontò a tutti quello che era successo. Da quel giorno, il villaggio non ebbe mai più problemi di cibo. Le reti dei pescatori erano sempre piene e i campi producevano raccolti abbondanti.
Il tempo passò e la storia del pescatore e del pesce magico diventò una leggenda. Ma Marco non dimenticò mai il pesce e la promessa che gli aveva fatto. Ogni volta che vedeva il lago, pensava con gratitudine a quel giorno speciale.
E così, la vita nel villaggio continuò felice e prospera. Marco continuò a pescare, non per necessità, ma per amore del lago e della sua natura. E ogni volta che gettava la rete nel lago, sperava di rivedere il pesce magico, non per un altro desiderio, ma per ringraziarlo ancora una volta.
E vissero tutti felici e contenti.
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