C’era una volta un pescatore di nome Gino che viveva in un piccolo villaggio vicino al mare. Ogni giorno, con la sua vecchia barca, usciva a pescare per portare pesce fresco alla sua famiglia. Nonostante lavorasse molto, Gino non riusciva mai a prendere tanti pesci e spesso tornava a casa con il cesto quasi vuoto.
Un giorno, mentre stava per gettare la rete in mare, vide un pesce scintillante che nuotava vicino alla barca. Gino non aveva mai visto un pesce così bello. Con delicatezza, gettò la rete e riuscì a catturare il pesce magico.
Mentre lo tirava su, il pesce cominciò a parlare:
“Per favore, buon pescatore, lasciami andare! Se mi liberi, esaudirò un tuo desiderio.”
Gino, sorpreso di sentire un pesce parlare, pensò per un momento. Poi, con un sorriso gentile, rispose:
“Va bene, ti lascerò andare. Desidero solo avere abbastanza pesce ogni giorno per nutrire la mia famiglia.”
Il pesce magico annuì e promise:
“Ogni volta che getterai la rete, troverai sempre il pesce necessario. Grazie per la tua bontà, buon pescatore.”
Detto questo, il pesce saltò fuori dalla rete e scomparve tra le onde. Da quel giorno, ogni volta che Gino usciva a pescare, trovava sempre abbastanza pesce per sé e per la sua famiglia. Non era mai troppo, ma sempre abbastanza.
La notizia del pescatore fortunato si diffuse nel villaggio. I vicini venivano a chiedere a Gino come mai riuscisse a pescare tanto. Gino, però, non raccontò a nessuno del pesce magico. Diceva solo:
“Basta avere fede e lavorare con il cuore.”
E così, il pescatore Gino visse felice e contento, ringraziando ogni giorno il mare per i suoi doni. E il pesce magico? Nessuno lo vide mai più, ma tutti nel villaggio credettero che il mare avesse premiato la bontà di Gino.
Così finisce la fiaba del pescatore e del pesce magico, una storia di bontà e gratitudine.
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