C’era una volta un bosco incantato dove vivevano tanti personaggi di fantasia. C’erano elfi, fate, gnomi e animali parlanti. Ogni giorno nel bosco era magico e pieno di avventure. Ma a volte, anche in un posto così bello, nascevano dei conflitti tra gli abitanti. Oggi vi raccontiamo la storia di un grande litigio che si concluse con una meravigliosa riconciliazione. Tutto iniziò quando l’elfo Eldar trovò per caso una bellissima pietra luccicante. Eldar pensava che la pietra fosse un dono speciale del bosco solo per lui. Ma non sapeva che la fata Flora aveva visto quella pietra per prima e aveva deciso di tornare a prenderla il giorno dopo. Quando Flora vide che Eldar aveva preso la pietra, si arrabbiò molto e cominciò a urlare. Eldar rispose con parole dure e i due iniziarono a litigare davanti a tutti. Gli altri abitanti del bosco, preoccupati, si riunirono per capire cosa stesse succedendo. Lo gnomo Grog cercò di calmare gli animi, ma Flora e Eldar erano troppo arrabbiati per ascoltare. Gli animali parlanti, come il gufo saggio e il coniglio veloce, suggerirono di fare una riunione per risolvere la questione. Alla riunione, ogni abitante del bosco poté esprimere la propria opinione. Dopo aver ascoltato tutti, il gufo saggio propose una soluzione: perché non condividere la pietra? Eldar e Flora si guardarono per un momento e capirono che avevano esagerato. Eldar ammise che sarebbe stato giusto condividere la pietra, e Flora si scusò per aver urlato. Così decisero di mettere la pietra in un posto speciale del bosco, dove tutti potevano ammirarla. La pietra divenne un simbolo di pace e collaborazione tra gli abitanti del bosco incantato. Da quel giorno, invece di litigare, gli abitanti impararono a parlare dei loro problemi e a trovare insieme delle soluzioni. E vissero tutti felici e contenti, in un bosco dove la magia più grande era l’amicizia e la capacità di perdonarsi. Così finisce la nostra fiaba, sperando che ci insegni che anche nei momenti di conflitto, c’è sempre un modo per riconciliarsi e trovare la pace.

Lascia un commento