C’era una volta un piccolo astronauta di nome Leo. Leo era un bambino curioso che sognava di esplorare l’universo e di visitare galassie lontane. Un giorno, mentre giocava nel giardino di casa, trovò un’astronave nascosta dietro un cespuglio. Era piccola ma perfetta per lui.
Senza pensarci due volte, Leo salì a bordo. L’astronave si accese con un suono vibrante e, in un batter d’occhio, si sollevò nel cielo blu. Leo guardava fuori dal finestrino mentre la Terra diventava sempre più piccola. Era emozionato e un po’ impaurito, ma la sua curiosità era più forte.
Dopo qualche ora di viaggio, Leo si trovò in una galassia piena di stelle luminose di tutti i colori. Una delle stelle era particolarmente grande e brillante. Leo decise di avvicinarsi e, con sua grande sorpresa, scoprì che non era una stella qualunque, ma un pianeta fatto interamente di cristalli scintillanti. Leo atterrò con cautela ed esplorò il pianeta.
Lì incontrò un abitante del luogo, una creatura gentilissima di nome Stella. Stella aveva la forma di una stella marina ma era fatta di luce pura. “Benvenuto nel nostro pianeta di cristalli!”, disse Stella con una voce melodiosa. Leo era incantato. Stella gli mostrò le meraviglie del suo mondo: fiumi di luce, montagne di gemme e alberi che suonavano dolci melodie quando il vento li accarezzava.
Dopo aver esplorato il pianeta di cristalli, Leo e Stella decisero di visitare altri luoghi insieme. Salirono sull’astronave e volarono verso un altro pianeta, dove incontrarono esseri che avevano la forma di nuvole colorate. Queste creature erano felici di vedere Leo e gli offrirono dolci fatti di zucchero e arcobaleni.
Mentre continuavano il loro viaggio, Leo e Stella fecero amicizia con tanti altri abitanti delle stelle, ognuno con storie e giochi diversi. Impararono nuove lingue e scoprirono che, anche se erano tutti diversi, la gentilezza e l’amicizia erano un linguaggio universale.
Ma il viaggio doveva finire. Leo sapeva che era giunto il momento di tornare a casa. Salutò Stella e tutti i nuovi amici promettendo di ritornare un giorno. L’astronave lo riportò dolcemente nel suo giardino, proprio dove tutto era iniziato.
Leo guardò le stelle nel cielo, sapendo che ora non erano più solo punti luminosi lontani, ma mondi di amicizia e avventura. Ricordando il suo viaggio interstellare, andò a dormire con un sorriso, sognando il giorno in cui avrebbe rivisto Stella e gli altri amici nelle galassie lontane.
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