C’era una volta un piccolo treno chiamato Sogno. Questo treno non era come gli altri, poiché poteva viaggiare attraverso mondi diversi. Nessuno sapeva da dove venisse né dove andasse, ma chiunque saliva a bordo viveva avventure incredibili.
Un giorno, un bambino di nome Luca decise di fare un giro sul treno Sogno. Appena salì, l’aria cambiò magicamente e Luca si ritrovò in un mondo fatto di zucchero filato e caramelle giganti. Gli alberi erano fatti di biscotti e i fiumi scorrevano di cioccolata calda. Luca incontrò un coniglietto di nome Timo che lo accompagnò per tutto il viaggio.
Dopo aver assaggiato dolci di ogni tipo, il treno suonò il suo fischio caratteristico e iniziò a muoversi di nuovo. Luca e Timo si sedettero e, dopo pochi minuti, si ritrovarono in un nuovo mondo. Questa volta era un mondo subacqueo. I pesci colorati nuotavano intorno a loro e il treno sembrava galleggiare nell’acqua. Luca e Timo incontrarono una sirena di nome Marina che li guidò tra i coralli e le alghe danzanti.
Il treno Sogno fischiò ancora una volta e partì per un altro mondo. Luca non riusciva a credere a quanta magia potesse esistere. Questa volta il treno arrivò in un mondo di nuvole soffici come piume. Gli uccelli cantavano melodie meravigliose e Luca poteva volare senza ali. Qui, incontrò un’aquila saggia di nome Aria che gli insegnò a leggere le stelle.
Ogni volta che il treno cambiava mondo, Luca e Timo incontravano nuovi amici e imparavano cose straordinarie. Scoprirono che, indipendentemente dal mondo in cui si trovavano, l’importante era avere il cuore aperto e la mente pronta a esplorare.
Alla fine del viaggio, il treno Sogno riportò Luca a casa. Timo, il coniglietto, si era affezionato a Luca e decise di rimanere con lui. Luca sapeva che, anche se il treno Sogno era partito per altre avventure, avrebbe sempre portato nel cuore i mondi meravigliosi che aveva visitato e i nuovi amici che aveva incontrato.
Da quel giorno, Luca raccontava a tutti le sue incredibili avventure sul treno Sogno, e ogni notte sognava nuovi mondi che un giorno avrebbe potuto esplorare di nuovo.
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