C’era una volta, in un angolo tranquillo del mondo, un piccolo bosco che era pieno di alberi alti e fiori colorati. Nel cuore del bosco viveva una famiglia di scoiattoli. Il papà scoiattolo, la mamma scoiattolo e il loro piccolo scoiattolino di nome Nocciolino.
Nocciolino era uno scoiattolino molto vivace. Gli piaceva correre, saltare e arrampicarsi sugli alberi. Ma c’era una cosa che Nocciolino non sapeva fare bene: essere grato per le cose che aveva.
Un giorno, mentre Nocciolino era fuori a giocare, incontrò un vecchio gufo saggio. Il gufo lo guardò e disse: ‘Ciao, piccolo Nocciolino. Sai che il bosco è pieno di meraviglie?’. Nocciolino rispose: ‘Sì, ma vorrei avere le ali come te per volare’. Il gufo sorrise e disse: ‘Ma hai una coda bellissima per arrampicarti sugli alberi!’.
Quella sera, mentre Nocciolino era a casa, pensò alle parole del gufo. Osservò la sua coda soffice e si rese conto di quanto fosse fortunato ad averla. Decise di ringraziare la sua coda ogni volta che si arrampicava.
Il giorno dopo, mentre giocava vicino a un ruscello, Nocciolino vide un pesce che nuotava veloce nell’acqua. ‘Vorrei nuotare come quel pesce,’ pensò. Ma poi si ricordò di quanto amava saltare da un ramo all’altro e di quanto era bravo. Così decise di ringraziare le sue zampe che lo aiutavano a saltare.
Col passare del tempo, Nocciolino incontrò molti altri animali nel bosco: un cervo, una tartaruga e perfino una formica. Da ognuno di loro imparò a essere grato per ciò che aveva. Da ognuno capì che ognuno è speciale a modo suo e che non serve avere tutto per essere felici.
Nocciolino ora sapeva che è importante essere grati per le cose che abbiamo, anche se sembrano piccole. Nel cuore, sentiva una gioia nuova, una gioia che non aveva mai provato prima. Si rese conto che la gratitudine era come un seme e che, coltivandolo ogni giorno, cresceva ‘un grande albero di felicità’.
E così, il piccolo Nocciolino visse felice nel bosco, sempre grato per la sua vita e per ciò che il bosco gli offriva: gli alberi, i fiori, la sua famiglia e tanti nuovi amici. E il vecchio gufo saggio lo guardava dall’alto, sapendo che il suo messaggio era stato compreso.
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