Fiaba dell’Arcobaleno degli Amici Speciali

In un lontano e colorato paesino chiamato Arcobaleno, vivevano tanti animaletti di tutte le forme e dimensioni. Arcobaleno era un luogo dove il sole splendeva sempre e i prati erano verdi e rigogliosi. Gli abitanti di Arcobaleno erano tutti molto uniti, ma c’era qualcuno che sentiva di non appartenere completamente al gruppo: un piccolo riccio di nome Riccioletto. Riccioletto aveva spine lunghe e appuntite, e per questo motivo gli altri animaletti avevano paura di avvicinarsi troppo a lui. Ogni volta che cercava di giocare con gli altri, succedeva sempre che qualcuno si pungeva e correva via piangendo. Riccioletto si sentiva molto solo e spesso si nascondeva sotto un grande albero, dove piangeva in silenzio. Un giorno, mentre Riccioletto era particolarmente giù di morale, si avvicinò a lui una piccola farfalla dai colori splendenti di nome Amalia. Amalia era conosciuta per la sua gentilezza e saggezza. Vedendo Riccioletto così triste, decise di parlare con lui. “Ciao, Riccioletto. Perché piangi?” chiese con dolcezza. Riccioletto, con gli occhi pieni di lacrime, rispose: “Nessuno vuole essere mio amico perché ho delle spine e fanno male.” Amalia sorrise e disse: “Non preoccuparti, Riccioletto. Io credo che possiamo trovare una soluzione insieme.” Amalia volò subito a parlare con gli altri animaletti di Arcobaleno. Raccontò loro di quanto Riccioletto fosse triste e chiese se fossero disposti a trovare un modo per includerlo nei loro giochi. Gli animaletti, ascoltando le parole di Amalia, capirono di aver sbagliato a non considerare i sentimenti di Riccioletto. Così, organizzarono un incontro speciale per discutere una soluzione. Dopo molte idee, decisero di creare un gioco in cui tutti potevano partecipare senza farsi male. Costruirono un grande cerchio con morbidi cuscini e organizzarono giochi di gruppo dove era importante collaborare e rispettare gli spazi di ciascuno. Quando tutto fu pronto, invitarono Riccioletto a partecipare. Riccioletto era un po’ timoroso all’inizio, ma vedendo tutti i suoi amici sorridenti che lo aspettavano, decise di unirsi a loro. Iniziarono a giocare, e per la prima volta, Riccioletto sentì di essere davvero parte del gruppo. Nessuno si punse, e tutti si divertirono tantissimo. Da quel giorno, Riccioletto non fu mai più solo. Gli animaletti di Arcobaleno impararono che, con un po’ di comprensione e creatività, potevano includere tutti nei loro giochi e fare sentire ognuno speciale. E così, in quel meraviglioso paesino, tutti vissero felici e contenti, accettandosi e volendosi bene per le loro uniche e speciali caratteristiche.


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