C’era una volta un bambino di nome Luca. Luca viveva in un piccolo villaggio ai piedi di una grande montagna. Un giorno, mentre giocava nel bosco vicino casa, trovò un piccolo sentiero che non aveva mai visto prima. La curiosità lo spinse a seguirlo. Dopo aver camminato per un po’, arrivò in una radura illuminata dal sole, dove trovò una creatura magica, metà drago e metà unicorno, che piangeva sotto un albero grande e antico. La creatura aveva delle splendide ali dorate e un corno scintillante sulla fronte. Luca si avvicinò con cautela e disse: “Ciao, perché piangi?” La creatura, sorpresa di vedere un bambino, rispose: “Mi chiamo Glim, e mi sono perso. Non riesco a trovare la via per casa mia.” “Posso aiutarti,” disse Luca. “Conosco bene questo bosco.” Glim alzò lo sguardo, asciugando le lacrime con una delle sue ali. “Davvero? Saresti così gentile?” “Certo!” rispose Luca con un sorriso. E così, Luca e Glim iniziarono il loro viaggio attraverso il bosco. Lungo il cammino, raccontarono storie della loro vita. Luca parlò della sua famiglia e degli amici a scuola, mentre Glim narrò delle meraviglie del mondo magico, dei laghi incantati e delle foreste parlanti. Camminarono per ore, affrontando insieme percorsi difficili e aiutandosi a vicenda. Quando scese la notte, si accamparono sotto un cielo stellato. Glim usò le sue ali per coprire Luca e tenerlo al caldo, mentre Luca raccontava storie di avventure e eroi coraggiosi. Al mattino, ripresero il loro cammino. Alla fine, raggiunsero una radura ancora più grande, dove un portale scintillante fluttuava nell’aria. “È qui che vivo,” disse Glim, indicando il portale. “Grazie, Luca. Non avrei mai trovato la via senza di te.” Luca sorrise. “Sono felice di averti aiutato. Sarai sempre il mio amico speciale.” Glim abbassò la testa e toccò leggermente la spalla di Luca con il suo corno. “Anche tu sei il mio amico. Ora possiamo dire addio, ma ricorda, se mai avrai bisogno di me, basta che chiami il mio nome.” Con queste parole, Glim scomparve attraverso il portale. Luca tornò al villaggio, portando con sé i ricordi di quella strana e meravigliosa avventura. Ogni volta che guardava la montagna, pensava a Glim e si sentiva felice di sapere che, da qualche parte, aveva un amico molto speciale. E così, Luca imparò che anche le amicizie più improbabili possono essere le più preziose. Fine.

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