In una foresta lontana, nascosta dietro montagne alte e valli profonde, viveva una comunità di creature magiche. C’erano fate, gnomi, elfi e animali parlanti. Tutti vivevano in pace, finché un giorno qualcosa cambiò. Una fata di nome Fiammetta e uno gnomo di nome Grispino iniziarono a litigare. Fiammetta voleva decorare l’albero più grande della foresta con luci scintillanti, mentre Grispino pensava che l’albero dovesse restare naturale, senza nulla che lo coprisse.
“Non è giusto!” disse Fiammetta, agitando le ali. “Voglio che la foresta sembri magica e luminosa!”
“Ma la foresta è già magica così com’è!” rispose Grispino, con le braccia incrociate. “Non abbiamo bisogno di altre luci.”
Gli altri abitanti della foresta iniziarono a prendere parte alla discussione, dividendo la comunità in due. Alcuni sostenevano Fiammetta, altri Grispino. La foresta, che era sempre stata un luogo di armonia, divenne un campo di battaglia di opinioni. Le fate e gli elfi che volevano le luci decoravano alberi più piccoli, mentre gli gnomi e gli animali difendevano gli angoli più naturali della foresta.
Un giorno, mentre tutti erano molto occupati a discutere, una tempesta violenta colpì la foresta. Il vento soffiava forte, la pioggia cadeva pesantemente, e la terra tremava. Le creature magiche si rifugiarono nelle loro case, impaurite e preoccupate. Quando la tempesta finalmente finì, uscirono per vedere cosa era successo.
L’albero grande era stato colpito da un fulmine e sembrava triste e danneggiato. Fiammetta era in lacrime, mentre Grispino osservava il disastro con il cuore pesante. Entrambi si sentivano in colpa per non aver protetto la foresta quando era più importante.
“Mi dispiace, Fiammetta,” disse Grispino con un sospiro. “Non avrei dovuto essere così rigido.”
“Anche io mi dispiace, Grispino,” rispose Fiammetta, asciugandosi le lacrime. “Non ho ascoltato la tua opinione.”
I due si abbracciarono e decisero di collaborare per riparare i danni. Con l’aiuto di tutta la comunità, iniziarono a piantare nuovi alberi e curare quelli feriti. Le fate usarono la loro magia per far crescere piante e fiori, mentre gli gnomi costruirono piccole case per gli animali senza rifugio.
Col tempo, la foresta tornò a essere più bella che mai. L’albero grande, anche se segnato dal fulmine, divenne un simbolo di unità e forza. Ogni anno, per ricordare l’importanza dell’ascolto e della collaborazione, gli abitanti della foresta decoravano l’albero con luci fatate e lasciavano alcuni rami al naturale, come segno di rispetto reciproco.
E così, nella Foresta Magica, creature di ogni tipo impararono che, nonostante le differenze, con amore e comprensione si può superare ogni conflitto.
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