Fiaba del Treno dei Mondi

C’era una volta un ragazzo di nome Marco che amava le avventure. Un giorno, mentre passeggiava nel bosco vicino casa, vide una piccola stazione ferroviaria che non aveva mai notato prima. Curioso, si avvicinò e lesse un cartello con scritto: “Treno dei Mondi – Partenza ogni ora”.

Intrigato, Marco decise di aspettare. Puntuale, un treno colorato arrivò sbuffando e si fermò davanti a lui. La porta si aprì e un uomo anziano con un cappello alto disse: “Salta a bordo, ragazzo! Questo non è un treno come gli altri.” Con un misto di eccitazione e timore, Marco salì.

Il treno partì e in pochi istanti attraversò una galleria buia. Quando riemerse, Marco si ritrovò in un mondo completamente diverso. C’era un cielo verde e alberi che brillavano come stelle. Creature amichevoli, simili a piccoli canguri con ali colorate, saltellavano accanto ai binari salutandolo.

Il controllore del treno, che si chiamava Sig. Fumino, spiegò: “Ogni fermata di questo treno è un mondo unico. Ognuno con la sua magia e le sue meraviglie.” Marco ascoltava affascinato mentre il treno si avvicinava alla fermata successiva.

Questa volta, il treno si fermò in un luogo dove tutto era fatto di dolci. Le case erano di marzapane, i fiori di zucchero filato e il pavimento di cioccolato. Marco non poteva credere ai suoi occhi e assaggiò un pezzo di biscotto dal marciapiede. Era delizioso!

Dopo aver esplorato e incontrato gli abitanti di quel mondo dolce, Marco tornò al treno, ansioso di vedere il prossimo mondo. Il treno partì di nuovo e questa volta giunse a una terra di giganti. Gli alberi erano alti come palazzi e gli animali enormi come montagne. Un gentile gigante di nome Gigantone lo salutò e lo portò a fare un giro sulle sue spalle, offrendogli un panorama mozzafiato del mondo dall’alto.

Marco era incantato da tutte queste avventure, ma sapeva che era ora di tornare a casa. Tornò sul treno e si sedette, pensando a tutto ciò che aveva visto. Quando il treno attraversò un’altra galleria, si ritrovò di nuovo alla piccola stazione nel bosco.

Ringraziò il Sig. Fumino per il meraviglioso viaggio e corse a casa per raccontare ai suoi genitori delle sue straordinarie avventure. Anche se Marco non trovò mai più quella stazione nel bosco, ogni volta che sentiva il fischio di un treno, sorrideva al ricordo dei mondi magici che aveva visitato.


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