C’era una volta un pescatore di nome Tonio che viveva in una piccola casetta vicino al mare. Ogni mattina, Tonio si svegliava presto, preparava la sua barca e andava a pescare per portare il pesce al mercato del villaggio. Tonio era un uomo semplice e gentile, amava il mare e rispettava la natura. Un giorno, mentre stava pescando, Tonio sentì tirare forte sulla sua lenza. Pensò di aver catturato un grosso pesce e iniziò a tirare con tutte le sue forze. Quando finalmente riuscì a sollevare il pesce dall’acqua, rimase stupito: era un bellissimo pesce dorato che brillava al sole come se fosse d’oro puro. Il pesce cominciò a parlare! “Caro Tonio, per favore, lasciami andare. Non sono un pesce qualunque, sono un pesce magico e posso esaudire tre dei tuoi desideri se mi restituisci la libertà.” Tonio era molto sorpreso, ma anche felice. Pensò ai desideri, ma decise di non essere egoista. “Va bene, pesce magico. Ti lascerò andare. Il mio primo desiderio è che il mio villaggio non soffra mai più la fame.” Il pesce scodinzolò e disse: “È fatto.” Tonio continuò: “Il mio secondo desiderio è che tutti i pescatori del villaggio abbiano sempre una pesca abbondante.” Il pesce dorato scodinzolò di nuovo e disse: “Anche questo è fatto.” Infine, Tonio pensò un po’ al suo ultimo desiderio. “Il mio terzo desiderio è che io possa continuare a pescare e godermi il mare in pace per tutta la vita.” Il pesce dorato scodinzolò un’ultima volta e disse: “Così sarà. Ora ti ringrazio, caro Tonio, per avermi liberato. Addio.” Con queste parole, il pesce magico scomparve nelle profondità del mare. Tonio tornò al villaggio e raccontò a tutti la sua straordinaria avventura. Da quel giorno in poi, il villaggio non soffrì mai più la fame e i pescatori ebbero sempre una pesca abbondante. Tonio continuò a pescare con serenità e ogni volta che lanciava la sua rete, pensava al pesce magico e sorrise felice. E così, grazie alla generosità di Tonio, tutti nel villaggio vissero felici e contenti. Fine.

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