C’era una volta un piccolo villaggio chiamato Borgo Magico. In questo villaggio viveva una bambina di nome Sofia. Sofia amava esplorare i boschi e raccogliere oggetti antichi. Un giorno, mentre passeggiava nel bosco, trovò una vecchia scatola di legno nascosta sotto un albero. La scatola aveva incisioni misteriose e sembrava molto antica. Sofia la prese e la portò a casa per mostrarla ai suoi amici Luca e Marta. Aprirono la scatola e al suo interno trovarono tre oggetti strani: una penna dorata, una piccola clessidra e un anello di pietra. Non sapevano che quegli oggetti avevano poteri nascosti. Decisero di sperimentare con la penna dorata per prima. Sofia la prese e scrisse il suo nome su un pezzo di carta. All’improvviso, la penna cominciò a brillare e il nome di Sofia scomparve dal foglio, per poi apparire magicamente sull’albero fuori dalla finestra. I bambini rimasero a bocca aperta. Allora fu il turno della clessidra. Marta la girò, e immediatamente il tempo sembrò rallentare. Videro le foglie degli alberi muoversi lentamente e persino il vento sembrava essersi fermato. Quando la sabbia nella clessidra finì di scorrere, tutto tornò alla normalità. Infine, Luca prese l’anello di pietra e lo infilò al dito. Non appena lo fece, si accorse di poter vedere attraverso i muri! Poteva vedere i suoi amici nella stanza accanto e persino gli animali che si nascondevano nel bosco. I tre amici erano entusiasti, ma anche un po’ spaventati dai poteri degli oggetti. Decisero di usarli per aiutare gli abitanti del villaggio. Con la penna dorata, scrivevano messaggi magici per risolvere i problemi delle persone. Con la clessidra, rallentavano il tempo per salvare chi era in pericolo. E con l’anello di pietra, trovavano oggetti e animali smarriti. Presto, il villaggio di Borgo Magico divenne famoso per i suoi misteriosi benefattori. Un giorno, un vecchio saggio si presentò ai tre amici. Disse loro che gli oggetti antichi avevano una missione importante: dovevano essere usati solo per fare del bene. Se fossero stati usati per scopi egoistici, avrebbero perso i loro poteri. Sofia, Luca e Marta promisero di rispettare questa regola. Così, continuarono a usare i loro oggetti magici per aiutare chi ne aveva bisogno. E vissero tutti felici e contenti, sapendo che con un cuore puro e buone intenzioni, anche i misteri più grandi possono portare a meravigliose avventure.

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