Fiaba di Amici Immaginari e Coraggio

C’era una volta, in un piccolo villaggio circondato da verdi colline, un bambino di nome Leo. Leo era un ragazzo gentile e curioso, amava esplorare la natura e inventare storie fantastiche. Tuttavia, nella sua scuola c’erano alcuni bambini che non erano altrettanto gentili. A volte prendevano in giro Leo perché portava occhiali grandi e aveva un grande amore per i libri.

Leo si sentiva molto solo e spesso tornava a casa con il cuore pesante. Non voleva dire nulla ai suoi genitori per non farli preoccupare. Così, un giorno, mentre passeggiava nel bosco dietro casa, Leo decise di creare degli amici immaginari che potessero tenergli compagnia.

Il primo amico immaginario che inventò fu Giglio, un drago gentile e pacifico che amava leggere le stesse storie di Leo. Giglio aveva squame scintillanti color arcobaleno e ali così grandi da poter coprire Leo come una tenda. Il secondo amico era Luna, una piccola fata luminosa che sapeva sempre come far sorridere Leo con la sua polvere di stelle.

Ogni giorno, dopo la scuola, Leo si rifugiava nel bosco per giocare con Giglio e Luna. Raccontava loro delle sue giornate e i due amici lo ascoltavano con attenzione, sempre pronti a infondergli coraggio con le loro parole gentili. “Ricorda, Leo,” diceva Giglio con la sua voce profonda e rassicurante, “non importa cosa dicano gli altri, tu sei speciale.” Luna, con un sorriso radioso, aggiungeva: “Lascia che la tua luce interiore brilli più forte delle parole scure.”

Con il passare del tempo, Leo cominciò a sentire una nuova forza dentro di sé. Un giorno, mentre i bambini alla scuola cercavano di prenderlo in giro, Leo ricordò le parole dei suoi amici immaginari. Respirò profondamente e con un sorriso, rispose con gentilezza, sorprendendo tutti. Iniziò a rispondere ad ogni insulto con una battuta o un complimento, smorzando l’atmosfera pesante.

Gli altri bambini, vedendo che Leo non si lasciava più ferire dalle loro parole, iniziarono a cambiare atteggiamento. Alcuni si avvicinarono e gli chiesero se potessero unirsi ai suoi giochi. Leo era felice di avere nuovi amici, ma non dimenticò mai il supporto di Giglio e Luna, che continuarono ad essere al suo fianco nei momenti di bisogno.

Così, grazie ai suoi amici immaginari e alla forza trovata dentro di sé, Leo riuscì a superare il bullismo e a rendere la sua scuola un posto più amichevole. La fiaba di Leo ci insegna che, a volte, un po’ di immaginazione e coraggio possono fare la differenza.


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