C’era una volta, in un piccolo villaggio ai margini di un bosco incantato, un bambino di nome Leo. Leo era curioso e amava esplorare nuovi luoghi. Gli abitanti del villaggio spesso raccontavano storie magiche sul bosco, ma nessuno aveva mai avuto il coraggio di avventurarsi al suo interno. Un giorno, Leo decise che sarebbe stato lui il primo a scoprire i segreti del bosco.
Una mattina, con il sole che splendeva alto nel cielo, Leo partì con il suo zainetto pieno di biscotti e una bottiglia d’acqua. Appena entrato nel bosco, si accorse che era pieno di fiori dai colori vivaci e alberi altissimi. Il cinguettio degli uccelli era come una dolce musica che accompagnava ogni suo passo.
Mentre camminava, Leo sentì un leggero fruscio tra i cespugli. Si fermò e vide spuntare un buffo musetto. Era un coniglietto bianco con occhi grandi e curiosi. “Ciao!” disse Leo, “Mi chiamo Leo, e tu chi sei?”
Il coniglietto, che poteva parlare grazie alla magia del bosco, rispose: “Io sono Bianchino! Vivo qui e conosco ogni angolo del bosco. Vuoi che ti faccia da guida?”
Leo era entusiasta e accettò subito l’offerta di Bianchino. Insieme, camminarono attraverso un sentiero nascosto che li portò a una radura luminosa. Al centro della radura c’era un bellissimo stagno con l’acqua cristallina. Leo vide che lo stagno nascondeva delle piccole creature luminose che nuotavano felici.
“Questi sono i pesci arcobaleno,” spiegò Bianchino. “Sono magici e illuminano il bosco di notte.” Leo rimase incantato e decise di fermarsi un po’ per guardare i pesci danzare nell’acqua.
Proseguendo nel loro viaggio, Leo e Bianchino incontrarono un albero molto particolare. Aveva un grosso buco nel tronco da cui proveniva una musica dolce. “È l’albero della musica,” disse Bianchino. “Se ascolti bene, potrai sentire le melodie degli uccelli che vivono nei suoi rami.” Leo appoggiò l’orecchio al tronco e fu trasportato in un mondo di suoni meravigliosi.
Il tempo passava veloce e il sole cominciava a calare, tingendo il cielo di arancio e rosa. Bianchino suggerì a Leo di tornare indietro prima che facesse buio. “Tornerò presto a trovarti,” promise Leo mentre salutava il suo nuovo amico.
Rientrando al villaggio, Leo si sentiva felice e grato per l’avventura vissuta. Raccontò a tutti gli abitanti le meraviglie del bosco incantato e di come, a volte, basti un po’ di coraggio per scoprire mondi magici proprio dietro l’angolo. Da quel giorno, il bosco incantato non fu più un luogo misterioso, ma un posto di fiabe e amicizie speciali, accessibile a tutti coloro che cercavano un’avventura.
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